Oggi attribuiamo il nome di Paolo Orlando al giardino della stazione di Lido centro e alla strada che dalla stazione ci conduce fino al secondo cavalcavia. Ma l’ingegnere Orlando visse il suo impegno per Ostia e per lo sviluppo industriale e marittimo della capitale fin dal suo primo progetto del 1887, quando presentò al Governo la ricostruzione dell’antico porto di Traiano collegato a Roma con un canale navigabile.

Poi ne seguirono altri tre e l’ultimo, approvato nel 1898, prevedeva un porto di approdo sulla spiaggia di Ostia e un canale di collegamento dal porto ad un’area commerciale che sarebbe stata dislocata presso la Basilica di San Paolo, lungo la via Ostiense.

In considerazione della grandiosità delle opere previste e dell’alto costo che il progetto presentava per un paese ancora economicamente arretrato, Orlando decise di trasferirsi nella capitale e fondò, nel 1904, con i rappresentanti dell’imprenditoria e della finanza romana, il Comitato Nazionale pro Roma Marittima per il Porto di Roma e la Navigazione del Tevere e del Nera. Con il Comitato si occupò della redazione del primo Piano Regolatore di Ostia Mare, nel 1910, che fu superato, dal piano dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura del 1916.

L’attività svolta dal Comitato e i progetti per il porto di Roma sono contenuti nella pubblicazione, redatta dallo stesso ingegnere, “Alla conquista del mare di Roma”.
Nel 1916, quale procuratore del sindaco di Roma, venne ricevuto dal Papa Benedetto XV a cui espose la volontà di erigere una chiesa nella borgata marina, quella che poi diventerà la Chiesa di Santa Maria Regina Pacis.